Siena: la Maestà di Simone Martini

La Maestà di Simone Martini è una delle opere d’arte di maggior prestigio e di maggior valore di tutta la città di Siena. Si tratta di un affresco intitolato “La Maestà del Palazzo Pubblico di Siena”, situato – appunto – nel Palazzo Pubblico, dove occupa la parete nord della Sala del Consiglio (o Sala del Mappamondo, che dir si voglia). Un affresco che risale ai primi anni del XIV secolo, e che viene annoverato dagli esperti come una delle più importanti opere d’arte del Trecento in Italia.

Fu il Governo dei Nove, cioè il governo della città di Siena, a commissionare a Martini la Maestà, anche se non sono chiare le circostanze di tale incarico. L’artista se ne occupò in diverse fasi, cominciando con tutta probabilità nel 1312. Il lavoro fu continuato per due terzi della superficie, ma in seguito venne abbandonato in quanto Martini dovette trasferirsi ad Assisi: qui si dedicò alla Cappella di san Martino. Questi lavori furono, a loro volta, interrotti, e Martini poté tornare in Toscana per concludere la Maestà. L’ultima porzione completata fu quella inferiore, che tuttavia oggi appare decisamente deteriorata per colpa della tecnica che è stata impiegata, la pittura a secco.

Si può notare, tra l’altro, una linea di cesura orizzontale piuttosto lunga, in forte evidenza, all’altezza delle gambe dei santi, del piedistallo del treno e sotto gli oculi dei lati verticali della cornice esterna: è, questa, una testimonianza dello stop ai lavori. Il segno di ripresa del lavoro è visibile anche lungo la cornice esterna, proprio sotto la linea di cesura, che mette in mostra una resa differente dei modiglioncini e decorazioni floreali diverse tra un oculo e l’altro. In più, le suggestioni spaziali adottate per i santi entro gli oculi non sono uniformi, e non di rado vanno fuori dai confini degli oculi. L’interruzione dei lavori, inoltre, è testimoniata da caratteristiche tecniche ben precise: la malva, per esempio, nella zona dell’affresco più bassa ha una composizione differente, mentre l’intonaco sottostante è meno fine e la tecnica del mezzo fresco si trasforma, sopra, nella tecnica del buon fresco.

La Maestà di Simone Martini rappresenta una Madonna il cui sguardo è indirizzato verso un punto lontano, distante dal Bambino ma anche dall’osservatore: una zona imprecisata, quasi nel vuoto. Il Bambino è retto dalla sua mano sinistra, e tiene un cartiglio al di sopra del quale è riportata la formula “Salvet Virgo Senam veterem quam signat amenam”, una speranza che la Madonna conservi la bellezza dell’antica Siena nel corso del tempo.

Nell’ambito delle visite guidate a Siena di cui si può usufruire grazie al sito Guideintoscana.it si può anche decidere di chiederne una per osservare da vicino e per conoscere nel dettaglio questo affresco: è solo una delle tantissime opportunità a disposizione di cui vale la pena di approfittare.